29, Apr 2024

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16 anni fa si sveglio in me, rompendo ogni indugio, un'ulteriore presa di coscienza sulla situazione circa il futuro del pianeta, dopo la terribile conferma dell'esistenza dei " buchi nell'ozono " e dei danni che provocavano.

In quel momento non era importante soffermarsi a disquisire troppo sulla problematica, c'era bisogno d'agire, i governi del mondo stavano già tracciando le strade da percorrere per ridurre la massa di CO2 nell'atmosfera: accordi internazionali, quote d'immissione dei gas nocivi scambiabili tra Paesi, stati indipendenti che ancora non valutavano il problema come una mobilitazione generale. Quando sono arrivate le conferme, sono iniziate le trattative che hanno sfociato con lo storico accordo sul Clima di Parigi del 2016.

Così scrissi allora: " Siamo tutti chiamati in causa per impedire che entro pochi anni l'habitat che abbiamo ereditato dai nostri genitori e dai nostri antenati non diventi la discarica che i nostri figli riceveranno. E non c'è niente di ovvio in ciò che sto menzionando. Già poche settimane fa scienziati prestigiosi hanno predetto che siamo vicini al collasso dei nostri ecosistemi,
si sta già raggiungendo il punto di non ritorno per il recupero di specie animali e paesaggi naturali. Che la comunità mondiale sarà presto così numerosa, per avviare già formule miracolose da studiare per garantire la sostenibilità delle zone, come quelle che non hanno sviluppato l'accessibilità ai bisogni primari: es. l'acqua.
E non pensare che questo problema non raggiungerà le nostre città o le nostre coste di vacanza. Sarebbe un grave errore considerare questa minaccia come retorica, invece il problema dovrà essere affrontato con decisione da ora in poi.
Ognuno di noi potrà far parte del team che salverà il mondo, agendo da solo o in compagnia di familiari e amici, ma sempre con un occhio al futuro nel quale dovremo condividere risorse e tecnologie. Piccoli suggerimenti per garantire la nostra continuazione: ridurre al minimo l'uso di acqua potabile, utilizzare i trasporti pubblici soprattutto nelle città, non avere luci accese più del necessario, non comprare pesce in fase di crescita, non versare rifiuti fuori dai contenitori , evitare di acquistare prodotti da aziende che si sarebbero potute impegnare a salvaguardare l'ambiente e poi non l'hanno fatto.
Ad ogni modo, sii responsabile, dipende da tutti noi che la vita continui su questo pianeta, dopo il nostro passaggio. "
Niente di pìù attuale, niente di ciò dove già sono state spese milioni di parole, ma continuiamo dannatamente a distuggere gli ecosistemi, nel mare come in terraferma; sebbene siano stati fatti passi importanti come una importante coscienza ecologista in ancora troppo pochi abitanti su questo pianeta. Serve ancora da condividere moltissima informazione ed un'educazione capillare
iniziando da quella civica a scuola. È finito il tempo di delegare agli altri con la convinzione che il peggio sia già passato, perché non è così. C'è ancora troppo da fare e siamo solamente all'inizio della lotta per la sopravvivenza su questa nostra amata Terra.

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